mercoledì 27 gennaio 2016

I migliori film sulla Shoah

Train De Vie – Un Treno Per Vivere (1998) di Radu Mihaileanu
Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shetl (villaggio ebraico dell’Europa centrale) romeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l’URSS e di lì proseguire per la Palestina, la terra promessa.

 Il Bambino con il Pigiama a Righe (2008) di Mark Herman
Bruno è un bambino di otto anni figlio di un ufficiale nazista, la cui promozione porta la famiglia a trasferirsi dalla comoda casa di Berlino in un’area desolata. Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità, Bruno ignora le continue indicazioni della madre, che gli proibisce di esplorare il giardino posteriore e si dirige verso la ‘fattoria’ che ha visto nelle vicinanze. Lì, incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive un’esistenza parallela e differente dall’altra parte del filo spinato che lo confina nel campo di concentramento.

Il Diario di Anna Frank (1959) di George Stevens
Otto Frank regala alla figlia Anna un diario in occasione del suo compleanno. Lei si affeziona all’oggetto tanto da annotare su di esso tutte le sue paure e le vicende che accadono nella soffitta in cui abita. Non mancano riferimenti a quanto accade nel mondo esterno, secondo le notizie portate agli ospiti della soffitta. Il film/diario si conclude quando nel 1944 le SS, scoperto il nascondiglio, sfondano la porta della soffitta e deportano tutti nei lager nazisti.

Schindler’s List (1993) di Steven Spielberg 
L’industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato, un’occasione per arricchirsi. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas. Un’altra grande testimonianza dell’Olocausto che sarebbe rimasta insaputa, ma anche uno dei progetti più ambiziosi di Spielberg che, con il suo bianco e nero, rimarrà nella storia del cinema.

Il Pianista (2002) di Roman Polanski
Un brillante pianista polacco, di religione ebraica, viene confinato nel ghetto di Varsavia dove sperimenta sulla pelle la sofferenza e l’umiliazione. Sfugge alla deportazione nascondendosi fra le rovine della città, e un ufficiale tedesco lo aiuta a sopravvivere. Dopo aver rifiutato di dirigere Schindler’s List per il coinvolgimento troppo personale, Polanski optò nel 2002 per questa storia più leggera, essendo stato anche lui uno dei deportati nei campi di concentramento.


La Vita è Bella (1997) di Roberto Benigni
Guido Orefice, toscano montanino ed ebreo, s’innamora sul finire degli anni ’30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti e la sposa. Sei anni dopo sono venute le leggi razziali (1938), la guerra e le deportazioni. Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall’orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi con un carro armato in palio.

1 commento:

  1. Suggerisco "IL LABIRINTO DEL SILENZIO" di Giulio Ricciarelli.

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